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Le digital business community: cosa sono e come possono aiutare le organizzazioni

Le digital business community sono uno strumento prezioso per organizzazioni sempre più ibride, alle prese con continui cambiamenti. Scopri cosa sono e quali sono i loro vantaggi.

Siamo nell’era delle community, come scrive David Spinks nel suo libro “The business of belonging”. I brand che hanno costruito business community-driven hanno guadagnato un vantaggio competitivo. Aziende come Apple, Salesforce o l’italiana WeRoad, che hanno investito sulle rispettive community, possono contare su gruppi di consumatori altamente fidelizzati che forniscono continui feedback per migliorare i propri prodotti e/o servizi, aiutano a contenere le spese per l’assistenza e il supporto, migliorano l’adoption di nuove feature o nuovi prodotti. 

Ma la creazione di digital community sta diventando sempre più importante anche all’interno delle organizzazioni, che sono ormai sempre più ibride e hanno bisogno di nuove modalità per alimentare i legami tra le loro persone, allinearle con mission e vision aziendali in maniera che aumenti il loro benessere e migliorino l’efficacia e le performance aziendali. In questo articolo ci concentriamo soprattutto su questa seconda tipologia: le digital business community.   

Cosa sono le digital business community?

Comunità è un termine molto ampio, indagato da diverse discipline: sociologia, filosofia, psicologia. Anche quando viene utilizzato nel mondo del business, l’elemento di partenza è sempre la componente umana: alla base di ogni community ci sono gruppi di persone che si ritrovano sulla base di qualcosa in comune, condividono esperienze, comunicano tra loro, si supportano, creano e rafforzano legami, generano valore. Con l’avvento del digitale, comunità che prima si ritrovavano solo nella dimensione fisica hanno avuto la possibilità di radunarsi anche virtualmente, sulle diverse piattaforme digitali nate con questo scopo.  

Ma le digital community non sono piattaforme tecnologiche: nell’accezione in cui le intendiamo in Logotel – Independent design company che da oltre 23 anni progetta, anima e si prende cura delle digital business community –, queste ultime sono ambienti digitali che, attraverso team dedicati, palinsesti di contenuti e iniziative, servizi e attività, motivano e coinvolgono le persone, all’interno o all’esterno di un’organizzazione.  

Le community sono dunque un qualcosa di vivo e in perenne movimento, costruito su misura a seconda delle esigenze di un’organizzazione. Supportano il commitment delle persone per abilitarle a dare il massimo delle loro performance, nella maniera più soddisfacente possibile.

Le tipologie di community

Sono diverse le tipologie di community che possono essere progettate e implementate, sulla base delle esigenze delle organizzazioni e di quell’elemento in comune – il nucleo, il centro di gravità – che si vuole valorizzare. 

Alcune possono aggregare le persone in base a un interesse: pensiamo ad esempio alle community che, all’interno di alcune aziende, raggruppano esperti o “futuri tali” di temi come l’Intelligenza artificiale o i Big Data. 

Ci sono poi community che possiamo definire di mestiere o di pratica: il centro di gravità è qui rappresentato da una skill o una professione comuni. Pensiamo a tutti i marketer o i developer di un’organizzazione, o anche a quelle community che riuniscono la rete vendita (diretta e/o indiretta) di un brand magari con ramificazioni internazionali.  

Un’altra tipologia di community sono le comunità di comunità: è il caso di diverse realtà associative che mettono in comune più ecosistemi e li fanno convergere verso progetti e obiettivi condivisi.      

Le community possono anche essere trasversali a un’organizzazione, quando il nucleo attorno a cui sono costruite riguarda temi più ampi come ad esempio la Diversity, Equity e Inclusion o la Sostenibilità.    

È sempre importante definire il perimetro di una community: se i suoi confini devono rimanere porosi, lasciar passare le contaminazioni dall’esterno, è anche vero che una comunità che funziona non può essere per tutti.

I vantaggi delle digital business community per le organizzazioni

Le digital business community offrono numerosi vantaggi per un’organizzazione. Eccone alcuni.   

Generano senso di appartenenza. Fare parte di una comunità significa “essere in relazione con qualcosa ed esserne parte”, ma anche “agire come un creatore e un proprietario di una comunità” e quindi coltivare un senso di comproprietà e responsabilità, come spiega Peter Block nel suo libro “Community. La struttura dell’appartenenza”. Attraverso le community le persone si sentono sempre più parte della loro azienda, e percepiscono sempre più l’azienda come qualcosa che è anche loro.    

Favoriscono le decisioni strategiche e migliorano le performance. Qui facciamo parlare un dato. Il report Coesione è competizione 2023 della Fondazione Symbola analizza le imprese coesive, cioè quelle che mettono le comunità, anche interne, al centro del proprio modello di business. Dal rapporto si evidenzia come, nel biennio 2021-2022, le imprese coesive hanno registrato una crescita di fatturato superiore al mercato (38% a fronte del 29%).    

Moltiplicano le occasioni di cambiamento e riducono il time-to-market. Pensate a grandi aziende che devono rivedere il proprio modello organizzativo o devono immettere sul mercato un nuovo prodotto. In questi casi, avere una o più community interne si rivela un fattore determinante per poter allineare tutta la popolazione aziendale in maniera veloce, efficace e portare tutte le persone a bordo, trasmettendo i messaggi chiave. Attraverso le community le persone possono avere una visione chiara degli obiettivi dell’organizzazione, muovendosi verso una direzione comune e costruendo e rafforzando insieme il senso di ciò che fanno. 

Migliorano la qualità della comunicazione e della collaborazione. Nelle community le persone condividono best practice, si supportano, intensificano le relazioni di valore. 

Migliorano l’adoption di strumenti, tecnologie e processi. Pensiamo ad esempio alla rivoluzione in corso con l’Intelligenza artificiale. La gran parte delle aziende ha intuito i benefici offerti dall’introduzione di queste tecnologie, ma molte si scontrano con difficoltà legate alla sua adozione. Un approccio community-driven consente di velocizzare l’adoption dell’AI in azienda, creando uno “spazio” protetto e sicuro in cui le persone interessate al suo utilizzo si possano confrontare quotidianamente sulla base delle proprie esperienze, condividendo best practice e tool che facilitino il proprio lavoro.

Conclusioni

In sintesi, le digital business community sono un prezioso strumento per organizzazioni sempre più ibride e alle prese con grandi e continue trasformazioni.  

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